martedì 3 marzo 2009

E il carbonchio?

Ogni volta che mi arriva un pacco dagli Stati Uniti, mentre lo apro, penso sempre la stessa cosa: ma che fine avrà fatto il carbonchio?

Cioè, qualche anno fa sembrava che nella posta statunitense il carbonchio (o antrace) girasse che era una bellezza. Attacchi terroristici al carbonchio erano all'ordine del giorno. I pacchi e le buste potevano sempre contenere una mortale polverina giallastra che bastava respirare per farti cadere la pelle a brani (una forma di zombizzazione pure questa? Mmm…).

Poi, puff!, più niente.

Che è successo?
Che fine ha fatto il misterioso terrorista postale? È morto pure lui? Lo hanno arrestato? Almeno si è saputo chi fosse?

Oppure, più semplicemente, non c'è stato nessun attacco terroristico in salsa virale e, come sosteneva Micheal Moore, abbiamo assistito tutti all'ennesima manifestazione di quel clima di terrore pompato ad hoc dai media a cui poi la realtà (antipatica) si rifiuta di aderire?

Mentre ci penso, ovviamente tossisco (come ogni volta che vedo Safe).
E, come una sorta di post-it, appiccico qui sotto la foto di una balla pietosa raccontata nemmeno tanto bene. Ci scommetterei una palla (una sì, due no) che dentro la provetta c'era solo farina invecchiata.

1 commento:

  1. E come sempre è Wikipedia a svelarci la "verità":

    "Più volte, dopo l'11 settembre 2001, gli attacchi terroristici di tipo batteriologico hanno utilizzato le endospore come strumento di morte. Lettere con tracce di antrace furono recapitate a senatori del partito democratico USA e alle redazioni di alcuni giornali del nuovo continente, con esiti infausti: morirono cinque persone e se ne ammalarono 17. Secondo l'FBI, l'unico colpevole di questi attacchi è stato il Dr. Bruce Edwards Ivins, noto esperto di bioterrorismo, suicidatosi il 29 luglio 2008."

    Ora chiedo ad Amazon se esiste un libro sulla vita di questo tizio. Ho come l'idea che possa essere il nuovo Lee Harvey Oswald.

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