martedì 15 giugno 2010

Post post-operatorio.

Ieri mi sono passato le mie belle 12 ore in ospedale per un interventino in day hospital, uno di quelli che ti dicono tutti che è una roba da niente (e infatti lo fai in day hospital) ma che comunque prevede di passare per le mani di un anestesista, di un chirurgo e che ti attacchino per un po' alla macchina che fa blip (oltre ad una depilazione che, ho scoperto ieri, non è mai abbastanza ampia. ARGH!).

Certo, la sensazione di gente sconosciuta che ti taglia con un bisturi e ti sfruguglia la panza commentandone ad alta voce il contenuto, resta strana ma, alla fine, l'intervento è andato bene (ed era davvero un interventino) e, a parte il momento di ceretta di cui sopra e un fastidiosissimo raffreddore beccato nel fine settimana, l'unica vera rottura di balle è stata l'eterna caccia alle vene per la flebo (8 tentativi a questo giro).

Ecco, la cosa che mi è dispiaciuta è di essermi dimenticato di portarmi a casa il camice che mi avevano dato per l'operazione, uno di quelli culo al vento che, se riesci a trovare anche un'asta per la flebo con le ruote, hai già pronto il costume da zombie per la prossima zombie walk (a proposito, come sarà andata quella della settimana scorsa a Verona?)

Oggi, con il mio bel cerottone appiccicato sul petto e una mobilità del torso che ricorda quella di Robocop, mi prendo un giorno di convalescenza in cui, complice il computer di Linda, scrivo un post (questo), cazzeggio su internet e rigioco Piante vs Zombie mentre, sullo sfondo, seguo con poco interesse lo svolgersi stiloso della trama de "Il giardino delle vergine suicide".

Che poi, ieri, è stata anche la giornata in cui è nata Elena, la primogenita di Carmine e Raffaella, 3 chili e 50 per 51 centimetri di pura fagottosità teramana. Ieri sera, al telefono, mentre mi raccontava i 5 secondi in cui aveva avuto Elena in braccio e rivendicava i diritti maltrattati di padri e mariti, ho avuto la netta sensazione che Carmine fosse esattamente al centro di dove voleva che fosse la sua vita.
Dalla mia convalescenza, alzo il mio calice (di cedrata, che quella mi sto bevendo mentre scrivo) per Carmine e la sua famiglia, felicissimo per la loro felicità.

4 commenti:

  1. Da dietro sembri Colin Hay in una delle sue apparizioni in Scrubs...

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  2. In effetti noto ora che il tizio della foto ha una certa somiglianza con il sottoscritto. Ma... non sono io.

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  3. E' Bob Calderoli. E non stava nemmeno male.
    E' andata più o meno così: anno 2002 -Sabina Negri - oggi ex signora Calderoli - è a cena con Carlo Delle Piane e Diane Keaton. Carlo e Diane si conoscono da quando i Monty Python li avevano scritturati perchè lavorassero in una satira sui Windsor intitolata ''Charles & Diane ''. Il film è stato proiettato davanti alla allora principessa ed al principe scimmietta e, secondo i ben informati, sarebbe stato il catalizzatore del loro divorzio, ma questa è un'altra storia.
    Diane sta lavorando in SOMETHING'S GOTTA GIVE, da noi TUTTO PUO' ACCADERE. Il copione prevede che il suo partner, Jack Nicholson, mostri le chiappe che spuntano da un camice ospedaliero.
    Jack sa fare i suoi calcoli - sta ancora guadagnando sui gadgets legati al Batman di Burton del 1989 - e pretende una cifra rotonda per recitare anche con il culetto.
    Il budget non è male, ma a tutto c'è un limite.
    Occorre trovare una controfigura di spalle, ma il professionista che ha doppiato il lato B di Kevin Kostner in Balla coi lupi ha appena finito di girare gli spot elettorali per la rielezione di Bush jr e si è nascosto perchè teme che Michael Moore riveli che la faccia del prez è il sedere di uno sconosciuto. Gli americani ci metteranno otto anni per capirlo, ma questa è un'altra storia.
    Sabina propone l'attuale ministro per la semplificazione per il ruolo. Bob aveva già recitato nel ruolo del premier russo nel video two tribes dei Frankie goes to Hollywood e, anche senza trucco, sembra uno dei cattivi baroni di Dune: chi meglio di lui ?
    Nancy Meyers gli fa immediatamente un provino - chiede a Bob di sedurre Amanda Peet con un sonetto e di ballare in guêpière con Delle Piane : la parte è sua.
    Nicholson vede i giornalieri e resta colpito da un piano sequenza in cui Calderoli, di spalle e'' biotto'', spiega a Keanu il senso delle cose ( fai una porcata, ammetti che è una porcata e brucia la carta, non quella della porcata, però ) che al suo occhio di attore/regista/sceneggiatore/produttore è una satira di Matrix ( a Matrix in effetti qualche anno dopo Bob dichiarò la porcata ndr) con il messaggio zen di Karate Kid. Una cosa così avrebbe reso il deretano di Calderoli + famoso del ghigno da gatto di Jack. Intollerabile.
    Un passo indietro prima di saltare con la rincorsa. Nicholson accetta di recitare con tutto il corpo. Propone anche un full frontal di Delle Piane che, però, molla tutto e torna in Italia per prepararsi alla Rivincita di Natale dove Pupi gli ha garantito che, al massimo, dovrà levarsi la giacca.
    Il Calderoli senza veli è stato portato da Frances McDormand al marito Joel Coen che sta lavorando al remake di Robocop. In questa versione della storia il cervello di un chirurgo convinto di essere la re-incarnazione di un dio asgardiano è trapiantato nel corpo di un robot con le fattezze di Don Lurio - trova lavoro nel cinema come stunt monkey per Cheetah nei film di Tarzan e vive in una comunitò di nudisti, come il Pippo fricchettone di Pazienza. Ethan ha quasi ultimato la sceneggiatura. Joel vorrebbe Colin Hay nella parte del signore delle scimmie, ma il cantante dei Men at Work sta mettendo in rima tutte le leggi che Bob non ha ancora bruciato e sarà impegnato per un tempo sufficiente a digerire Matrix Reloaded. Peccato.

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  4. I Cohen che girano un remake di Robocop: i post di Crepascolo ci aprono gli occhi e riescono a farci immaginare il mondo che vorremmo.

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