martedì 3 agosto 2010

Beato il Paese…

…che se ne può infischiare come è giusto che sia di che cosa farà nei giorni che seguiranno quest'uomo


che, ricordiamocelo, di fronte all'atto di nascita del PdL dal predellino, dichiarò "siamo alle comiche finali" (e poi come se niente fosse aderì al comico progettino portandogli in dote un partito che nel 1996 era arrivato ad essere il terzo partito italiano).
Uno che, dopo 15 anni che frequenta Dell'Utri e tutta la bella compagnia che gli ruota intorno, solo adesso si pone il dubbio che forse non sia tutta bella gente.

L'unica soddisfazione di tutto quello che sta succedendo – povera soddisfazione, mi rendo conto – è che le persone che questo tizio si era portato dietro dai tempi dell'eia eia e alalà, persone da sempre intellettualmente insignificanti come la Santanché, Gasparri e La Russa tanto per sparare a caso nel mucchio, oggi che hanno annusato l'odore dei soldi usciti dalla tasca di Pantalone (che è quella l'unica regola del PdL che Fini ha infranto: chi paga ha sempre ragione) col cazzo che ci vogliono tornare a fare la vita di prima.

La politica? Ma che politica. Loro vogliono le feste, vogliono i ricevimenti e le mignotte a due a due nel letto, vogliono presenziare in tv in mezzo allo sbrilluccichio cafonal, magari anche con un tocco di tetta di fuori 


e per poter avere tutto ciò sbraneranno chiunque.
Fini compreso.
Come è giusto che sia.

Prego il dio della Bibbia (quello del primo tempo, però. Che quello del secondo tempo è troppo moscio per le attuali necessità), lo prego che passi sopra le nostre città e li vaporizzi tutti.
Probiviri compresi. 

Loro e quella stracazzo di Radio Maria che mi sta tra i coglioni ogni volta che devo cercare un canale: quale futuro ha un Paese in cui, cercando la radio di Confindustria (Radio 24) devi passare almeno 2 volte tutte le frequenze e, quando la trovi (se la trovi), prima hai incontrato almeno 9 volte una radio di gente invasata che parla di esseri immaginari e che, misteriosamente, si sostiene (e presidia abbondantemente l'etere) anche senza introiti pubblicitari?

Dall'arco delle Dolomiti venga una pioggia di canederli unti e li annienti tutti, maschi femmine e cantanti, a colpi di potòf potòf.
Cali su di loro uno sciame di fette di speck a sminuzzargli le membra fino a renderle materia prima per svizzere.
Giunga un branco di castori a sommergerli come onda pelosa e a triturarli fino a farne solo polvere di ossa.

Probiviri compresi.

(Augurare la morte. Tsè, dilettanti…)

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