giovedì 23 dicembre 2010

Esperimento di massa?

Ci deve essere in corso un esperimento di massa di cui noi cittadini siamo cavie.

È l'unica spiegazioni per tutta una serie di dichiarazioni della nostra classe politica che sembrano rilasciate apposta per vedere che cosa si può dire (e soprattutto fare) prima che il popolo insorga e li decapiti tutti quanti.

Senza dover per forza guardare le ultime di Brunetta sul complotto, prendete questa di Giuliano Amato (ex Presidente del Consiglio, più o meno sempre tra le balle di tutti i governi negli ultimi 30 anni) rilasciata qualche giorno fa al Corriere della Sera:

"Se è vero che il debito pubblico è la strozza più soffocante sul collo dei nostri giovani, sarebbe responsabilità delle nostre generazioni che quel debito l’hanno creato non lasciarlo in eredità ai giovani, almeno non in questa devastante misura. Il debito è di 30 mila euro a italiano: liberarci di un terzo di esso già lo ricondurrebbe a dimensioni governabili, sotto l’80%, quindi fuori dalla zona a rischio; significherebbe pagare 10mila euro a italiano.
Ma siccome gli italiani non sono tutti uguali, potremmo mettere la riduzione a carico di un terzo degli italiani. A quel punto sarebbero 30 mila euro per un terzo degli italiani, magari in due anni. Secondo me è sopportabile."

Cioè, questa è bellissima.

È bellissima perché, piuttosto che tagliare le spese della nostra burocrazia (uff, che noia tirare la cinghia...), immagina un debito pubblico ricondotto a cifre ragionevoli da un obolo popolare che magicamente trasforma la nostra società che, da lì in poi, diventa responsabile e non lo fa più ricrescere.

È bellissima perché presuppone che quel terzo degli italiani che Amato immagina possa pagare sia anche quello che detiene la maggior parte del reddito del nostro Paese (quando, a dire tanto, chi la detiene sarà il 5%). Chissà qual è la soglia di reddito che ha in mente Amato per rientrare tra questi abbienti che si possono permettere di sganciare 30mila euro (però in due anni).

È bellissima perché sogna che se in quel 33% ci entra una famiglia di 4 persone, quella famiglia scucirà 120mila euro senza battere ciglio (magari in due anni, d'accordo).

Ma soprattutto è bellissima perché evita anche solo di fare riferimento al fatto che l'Italia ha praticamente a proprio carico uno degli Stati più costosi di tutto il mondo: il Vaticano (il secondo probabilmente è la stessa la classe politica italiana).
E, senza mettere mano a quel enorme problema, praticamente ogni soluzione che possiamo immaginare conta più o meno come le fregnacce che Amato spudoratamente dichiara.

Ma questa gente quando arriverà quel giorno là sopra, guardando la lama che scende sui loro bianchi coppini (perché, metaforicamente o meno, come è sempre successo nella storia quel momento arriverà), con che coraggio si domanderà "ma perché ce l'hanno così tanto con noi?"

2 commenti:

  1. Auguri di Buon Natala e felice 2011, Cicca!

    RispondiElimina
  2. Uhm, in un anno nelle mie tasche neanche ci arrivano 10'000 euro...

    RispondiElimina