giovedì 29 settembre 2011

Billy Bat.

Urasawa-san, famo a capisse.
Hai creato una storia avvincente che dà il piacere di aspettare ogni nuova uscita della serie, un manga elegante che, con la scusa del mistery, parla del rapporto tra industria fumettistica americana e giapponese e che, pur non facendolo con nomi e cognomi, mi sa che metterà qualche puntino sulle "i" dell'annosa questione dei rapporti (e dei plagi) tra Walt Disney e Osamu Tezuka.
Come se non bastasse questo tema già abbastanza impegnativo da trattare senza cadere nell'autoreferenzialità (e quindi nella noia), in tre volumi c'hai messo dentro l'occupazione americana sul suolo giapponese subito dopo la II guerra mondiale, Gesù Cristo, la Coca Cola, la brandizzazione della società contemporanea, le lotte dei neri per la rivendicazione dei loro diritti negli USA degli anni '60, i missionari gesuiti e i ninja.
E fin qui la storia regge.
Ora, ti prego, non mandare tutto a puttane fra quattro o cinque volumi come di solito fai (sì, parlo proprio di Pluto).
Per una volta, smentiscimi nella mia profonda convinzione che sei tu il massimo rappresentante a livello fumettistico del PARFAC-pensiero.

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