lunedì 23 maggio 2011

Premio ANAFI 2011 a saldaPress.

ANAFI (Associazione Nazionali Amici del fumetto e dell'Illustrazione) ha scelto saldaPress per uno dei suoi premi di giuria del 2011.

Questa la motivazione letta dal Presidente dell'ANAFI Paolo Gallinari al momento della consegna del premio: "Alla casa editrice saldaPress, per essere riuscita, partendo da un ambito di provincia, a creare una etichetta editoriale che ha sviluppato tematiche narrative nuove ed originali, facendo emergere personaggi sia del fumetto orientale, come L’Uomo Tigre, sia statunitensi come Liberty Meadows, e imponendo una linea narrativa legata al fenomeno degli zombie che oggi molti editori imitano con minore qualità".



Ovvero, gli zombi come li facciamo noi di provincia non li fa proprio nessuno (commento di Zironi, non mio).

Scherzi a parte, è un premio che mi ha fatto davvero piacere ritirare, un po' perché è un premio che si consegna proprio qui a Reggio Emilia che è la città dove, nel corso del tempo, abbiamo costruito il nostro lavoro.
E un po', appunto, perché arrivando proprio quest'anno e riconoscendo la qualità complessiva della nostra proposta, è il perfetto coronamento di dieci anni di lavoro della nostra casa editrice.
Che è un traguardo non da poco nel nostro mestiere.

A memoria del momento della consegna del premio, quella foto sfoco-sbiaditina là in alto (scattata dal tremulo Bonfatti) che mi trasforma inaspettatamente in un'opera di Ghirri.

ps: durante la giornata ho avuto anche modo di conoscere Paolo Cossi simpaticissimo – e bravissimo – autore friulano. Paolo, premiato quest'anno da ANAFI come "miglior autore completo" è un vulcano di aneddoti e di idee (basti dire che con il Bonfa ha inventato quella genialata del Psychiatric Help for Cartoonist). In questa foto ci vedete insieme e, visto che lui da vero montanaro è magro come un chiodo, l'effetto matrioska di noi due messi uno accanto all'altro è inevitabile:

Gli amici degli amici sono amici?



Per carità, Red: te la puoi anche tenere Letizia Moratti come amica e puoi anche continuare a sostenerla come fanno i suoi amici (anche quelli sono amici tuoi?).

Ma – domanda – invece di tutta questa tirata alla "io so e voi non sapete un cazzo" (per non parlare di quell'altra boutade del LiveMI cancellato), non era più semplice fare un video in cui dicevi perché, secondo te, è meglio scegliere Letizia Moratti invece di Giuliano Pisapia come sindaco di Milano?

Mica pretenderai che uno voti la Moratti solo perché Red Ronnie ci dice che è amica sua?

martedì 17 maggio 2011

Numeri da fumetto italiano indipendente (non si sa da cosa).

Dunque alle comunali di Milano hanno votato 673 mila persone (su 996 mila aventi diritto al voto).

Le persone che hanno espresso una preferenza su Sara "anti-Minetti" Giudice sono state 374 (ovvero, 374 persone che, apprezzando quello che dice/fa Sara, hanno scelto di mettere il suo nome sulla scheda. Ovviamente, presupponendo la buona fede e quindi escludendo dal numero amici e parenti che la potrebbero aver scelta automaticamente solo in quanto tali).
374 preferenze con le quali ora pare probabile un'elezione di Sara al Consiglio Comunale di Milano.

Ora, riflettevo: quante volte è comparsa negli scorsi mesi Sara Giudice nei vari telegiornali delle varie rete nazionali? E quante volte nelle trasmissioni di approfondimento? Quante volte è stato citato il suo nome (o mostrata la sua foto) nei vari discorsi relativi a Micol Minetti & co? E quanti articoli sono stati scritti su di lei sui vari quotidiani?

Direi abbastanza, no?

E tutta questa "mediaticità" fa sì che nemmeno 400 persone scelgano la sua proposta?

Cioè, stiamo parlando di numeri ridicoli. Da fumetto italiano indipendente, appunto.

Se un editore ha 400 persone che scelgono la sua proposta (= acquistano i suoi libri) è considerato un piccolo editore ergo non conta un cazzo sul panorama editoriale nazionale.
Se invece meno di 400 persone scelgono un nessuno (senza voler togliere nulla alla tenera Sara), quel nessuno finisce che va in prima serata sulle maggiori rete televisive a dire questo è giusto e questo è sbagliato (senza considerare che si guadagna un posto anche di un certo rilievo nell'amministrazione pubblica).

Bah...

(ps: che in parallelo si potrebbe leggere ottimisticamente anche così: con il nulla "mediatico" che abbiamo in mano, noi piccoli editori facciamo davvero miracoli. Anche se questo, come editore, non mi consola manco per un cazzo...)

mercoledì 11 maggio 2011

Note in margine al finale di Lost.

Si capiva fin dall'inizio come sarebbe andata a finire: una storia di morti che fanno finta di essere vivi finché non arriva il momento che prendono coscienza che sono morti.
E l'avevano detto praticamente tutti appena era iniziato.
Me compreso.

E invece no: pensare, capire, spiegare, interpretare e dibattere, dibattere e ancora dibattere.
Il tutto per una sòla che si trascina per anni, costantemente avvitata su sé stessa, tanto che, a un certo punto, capisci che anche se non ascolti le battute dei personaggi la storia va avanti lo stesso.

Un meccanismo narrativo costruito sul fare promesse e puntualmente deluderle (magari dando la colpa a qualcun altro che ha intralciato i piani originari incrociando le braccia quando c'era da lavorare).
E poi, ovviamente, le stesse identiche promesse riproporle e rilanciarle con la medesima enfasi retorica.

E, una volta finito, trovalo uno che ti dice che lo guardava.

Sono notevoli le somiglianze tra le 6 stagioni di Lost e gli oltre 15 anni di Silvio Berlusconi in politica.

Thor.


Tipo che c'è Gianfranco Funari che, mica è morto. No, è asceso al cielo senza un occhio e c'ha due figli: uno è un tronista svedese di Maria De Filippi e l'altro è Marco Travaglio....

giovedì 5 maggio 2011

mercoledì 4 maggio 2011

Comicon.06

Vi faccio partecipi di un dubbio filosofico (e, nella fattispecie, etico) su cui, non avendo di meglio da fare mentre prendo il caffè, mi sto arrovellando.

Allo stand della NPE acquisto il terzo volume di Ravioli Uestern, il saggio di sociologia contemporanea a fumetti firmato dal concittadino Pièrz (per usare le parole di una partner di Rocco Siffredi, sempre gustoso e abbondante)

In omaggio con il volume c'è una pin. Puoi scegliere tra quella del raviolo ninja o quella del gatto nazi che si fa la toilette.

Penso che potrei regalare la spilla a Linda e così scelgo quella del gatto (che, si sa, sulle femmine i gatti disegnati hanno sempre un certo ascendente. Lo dice anche Rocco che voleva farsene tatuare uno ma poi, riflettendoci, ha capito che non ne aveva mica bisogno).

Quando le do la spilla Linda apprezza molto il gatto ma poi, guardando meglio la spilla, nota che dietro il gatto c'è una svastica (gatto nazi, appunto).

E allora mi dice: "Mica posso andare in giro con una spilla con sopra una svastica."

E io prima penso: "E vabbè..."
E subito dopo: "Però, in effetti..."

Se vi va, il dibattito è aperto nello spazio commenti.

lunedì 2 maggio 2011

Comicon.05

Ad ogni elenco di premi e candidature, sullo schermo alle spalle di Claudio Curcio, compariva l'immagine qui a fianco di Attilio Micheluzzi.

Guardo l'espressione accigliata del maestro e capisco che nemmeno lui ha gradito che venisse associata al suo nome la candidatura di Sailor Moon a "miglior riedizione di un classico".

Comicon. 04

Premio Attilio Micheluzzi alla miglior storia breve a "I Ronfi" di Adriano Carnevali (su Pic Nic).

Consegna il premio Filippo Scozzari che, con un crescendo fantozziano, commenta "Non so chi cazzo sono i Ronfi. Non li ho mai letti e credo che non li leggerò mai".

In sala, tra gli applausi, qualcuno dal forte accento toscano da forma alla domanda che tutti in quel momento si stanno ponendo: "Ma perché la consegna dei premi Micheluzzi non la fanno condurre tutta a Scozzari?"

In parallelo, però, quanta pochezza nel fare "buuu" all'autore spagnolo che, alla domanda su quali autori italiani apprezza, risponde "Pratt e Manara".
Come se noi italiani fossimo tutti espertissimi di fumetto spagnolo.

Comicon. 03

Dopo Angoulême, anche a Napoli premiato Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior.

"Eh, ma che palle. Adesso tutti a premiare Cinquemila chilometri al secondo di Fior..." mormora e bisbiglia il popolino festivaliero.

E vorrei vedere.
Cinquemila chilometri al secondo è semplicemente il miglior libro a fumetti prodotto in Italia nel 2010.
E lo scrivo in grassetto così si legge meglio: il miglior libro a fumetti prodotto in Italia nel 2010.

Altri belli ce ne sono di sicuro ma poche balle: quello di Fior è il migliore.

Comicon. 02

Venerdì, al dibattito sulla distribuzione del fumetto in Italia, ho capito che non si sarebbe nemmeno minimamente parlato di qualcosa che avesse a che fare con l'aspetto economico della cosa nell'esatto momento in cui ho visto Lupoi alzarsi e andarsene.

Sono rimasto nella speranza che si parlasse almeno di figa e invece, a un certo punto, se n'è andato anche Ausonia.

Comicon. 01

Stanotte ho sognato che ero al Comicon di Napoli.

Dolly indietro a inquadrare frontalmente Igort che passeggia per le sale di pietra di Castel Sant'Elmo. Intorno a lui le persone si fanno evanescenti e, una dopo l'altra, scompaiono.

Le proiezioni nell'auditorium vanno avanti, alle pareti ci sono ancora appese le tavole e gli stand sono ancora lì. Ma dentro non c'è più nessuno.

Alla fine resta solo Igort. E Baru con gli occhiali che disegna sui libri.

Non ho capito se era un sogno di qualcosa che lì finiva o di qualcosa che da lì iniziava.